Anime, Tutti sanno cos'è?

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.:BigBolo:.
view post Posted on 26/12/2006, 11:05      




Anime (アニメ, Anime), dall'abbreviazione di Animēshon, adattamento giapponese della parola inglese animation, ovvero animazione) è il termine con il quale si è soliti indicare le opere d'animazione giapponesi, anche se letteralmente si può tradurre semplicemente come animazione.

Il termine, nel tempo, ha assunto sempre più valenza come indicativo di opere giapponesi. In Italia viene spesso indicato anche con il termine generico di cartone animato. I doppiatori di anime vengono indicati con il termine giapponese seiyuu.

Gli anime spaziano in generi molto diversi tra loro: amore, avventura, fantascienza, storie di bambini, romanzi, sport, fantasy, erotismo (vedi hentai) e molti altri.

Nonostante il luogo comune occidentale che relega gli anime a prodotto esclusivamente infantile o, spesso, pornografico (con conseguente censura), in realtà l'animazione è una forma d'arte espressamente commerciale, dove esistono produzioni per ogni tipo di audience, dai bambini agli adolescenti e agli adulti. Addirittura, la categorizzazione dei sottogeneri ha creato anime e manga pensati e disegnati per categorie specifiche come impiegati, casalinghe, studenti, ecc.

Cenni storici:
Domenica 4 settembre 1977 Rai Due trasmise Vickie il vichingo (Chiisana Viking Vikke): era la prima volta che un cartone animato giapponese veniva trasmesso in Italia, seguito nel 1978 da Heidi (Alps no shōjo Heidi) e Atlas Ufo Robot (UFO robot Grendizer).

Alcuni grandi maestri:
Go Nagai· La sua importanza negli anime può essere paragonata a quella di Jack Kirby nel fumetto. Nagai è stato il precursore di molti generi e il suo stile è stato largamente imitato dai produttori per anni. Si dice sia anche l'autore del primo anime hentai.
Shinichiro Watanabe· Il famoso Guru della Sunrise, ha supervisionato progetti molto famosi come I cieli di Escaflowne e Gundam 0083 ed ha diretto uno degli anime più importanti degli anni novanta, Cowboy Bebop.
Hayao Miyazaki· Rispettato regista/produttore dell'anime Principessa Mononoke e delle prima stagione di Lupin III, noto in Italia soprattutto per la famosa serie televisiva Conan, il ragazzo del futuro. Grazie a lui il genere anime ha superato molte delle barriere e delle etichette negative attribuitegli al di fuori della sua terra d'origine. I suoi lavori sono caratterizzati oltre che da una grande cura tecnica ed estetica, da riflessioni sulla natura umana, nelle contrapposizioni tra la guerra e la pace e nella scoperta del fantastico, del sogno o semplicemente dell'insolito. Oscar 2002 per La città incantata e Leone d'oro alla carriera alla 61a Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia nel 2005 con Il castello errante di Howl. Viene spesso soprannominato "il dio degli anime".
Katsuhiro Otomo· Autore e regista del mastodontico Akira e del recente Steamboy, presente come film di chiusura alla 61a Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.
Yoshiyuki Tomino· L'autore della prima serie di Gundam (Mobile Suit Gundam), che introdusse il concetto del cosiddetto Real Robot nel genere robotico. Questa serie diede origine ad una fortunatissima saga che continua ancora oggi, e la sua influenza nel panorama anime è paragonabile a quella delle produzioni nagaiane.
Leiji Matsumoto· Autore dell'universo di Capitan Harlock, nel quale sono state ambientate molte altre serie.
Mamoru Oshii· Regista di lungometraggi complessi e maturi come Ghost in the Shell, Innocence, Tenshi no tamago, Avalon e la grande saga di Patlabor, come di lungometraggi più leggeri come il film di Lamù Beautiful Dreamer.
Osamu Tezuka· Considerato unanimemente "il primo mangaka" (fumettista, in giapponese), autore di fumetti di altissimo prestigio internazionale come Black Jack, Astro Boy, La storia dei tre Adolf e Kimba, il leone bianco di cui curò anche la trasposizione animata. Per essere stato il primo disegnatore di manga, viene spesso chiamato "il dio dei manga".
Hideaki Anno. Autore di Anime come Punta al Top! Gunbuster, Il mistero della pietra azzurra, Neon Genesis Evangelion e regista di Le situazioni di Lui e Lei. È stato uno dei fondatori dello studio GAINAX, dove ha prodotto le sue opere e ha collaborato in altre; negli ultimi anni si è dedicato alla regia cinematografica con i film Love & Pop e Cutie Honey.
Kunihiko Ikuhara. Personaggio emblematico, partito come semplice animatore nello studio GAINAX, per poi fare carriera nello stesso ed infine uscirne ed arrivare a dirigere importanti anime come Sailor Moon (terza, quarta e quinta serie) e La rivoluzione di Utena. Membro fondatore del gruppo di artisti Be-Papas.
Satoshi Kon. Importante autore contemporaneo molto apprezzato in patria come all'estero per le sue opere (fumetti, serie TV e film) di grande contenuto psicologico e sociale. Ricordiamo i lungometraggi Perfect Blue, Tokyo Godfathers e Millennium Actress, il manga La stirpe della sirena (pubblicato in Italia da Star Comics) e l'anime Paranoia Agent.

Generi:
Gli anime vengono catalogati in numerosi sottogeneri, a seconda delle tematiche e del pubblico cui sono destinati:

Shōjo - fumetti per ragazze dai dieci anni fino alla maggiore età;
Mahō shōjo - fumetti in cui le protagoniste sono ragazze con poteri;
Shōnen'ai - fumetti per adolescenti a sfondo omosessuale;
Shōjo-ai - fumetti in cui le ragazze hanno relazioni tra di loro;
Shōnen - fumetti per ragazzi dai dieci anni fino alla maggiore età;
Seinen - fumetti con tematiche complesse per giovani dai 18 ai 30 anni di età;
Mecha - fumetti i cui protagonisti sono piloti di robot (generalmente da combattimento);
Hentai - fumetti con rappresentazioni sessuali, o pornografiche esplicite
Yaoi
Yuri
Futanari
Lolicon
Shota
Tentacles

Distribuzione in Italia:
L'Italia fu uno dei primi paesi ad importare anime, e soprattutto tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80 furono centinaia le serie arrivate nel nostro paese (probabilmente come in nessun altro), sia grazie alla televisione di Stato, sia grazie ai privati (in maggior misura le reti che poi sarebbero diventate Fininvest, ma anche da altre realtà prettamente locali).

A partire però dalla metà degli anni '80 la RAI iniziò ad importare sempre meno serie, i costi per le reti locali diventarono sempre più proibitivi e restò, per oltre un decennio, praticamente solo il gruppo Fininvest a proporre novità: perlopiù erano serie dedicate ai target più bassi (ma ciò non impediva manomissioni e censure) o serie prevalentemente shōjo. I pochi shōnen venivano dirottati sulle reti locali associate al gruppo (Italia 7, Odeon TV).

È però da sottolineare che molte reti locali continuarono per anni a trasmettere repliche delle serie acquistate precedentemente. Le elevate spese per l'acquisizione dei diritti ed i costi di doppiaggio imponevano infatti tabelle di marcia rallentate per l'edizione italiana delle nuove opere. Ciò determinò un grosso deficit per quanto riguarda la distribuzione degli anime (tanto nel mercato televisivo quanto su DVD o VHS, colmato soltanto in parte negli ultimi anni.

Per quanto riguarda la trasmissione degli anime in televisione, i fruitori dell'animazione nipponica hanno sempre dovuto subire la censura che su tutte le reti (Rai, Mediaset e, sebbene in misura molto più lieve, locali) ha molto spesso deturpato il prodotto, anche snaturato da cattivi adattamenti, dovuti sia a cattiva qualità o comprensione dei copioni originali, sia ad arbitrarie modifiche. A causa di un equivoco culturale di fondo, che in Italia vuole l'animazione rivolta sempre e solo ai bambini, molti anime destinati originariamente ad adulti o adolescenti sono stati adattati forzatamente ad un fascia di età infantile. Il cambiamento di target ha così comportato una revisione dei dialoghi, per edulcorarli e renderli più comprensibili a un pubblico molto giovane, ed il taglio di sequenze, e più raramente di intere puntate, ritenute non adatte a un pubblico infantile. Anche il Moige ha spesso impropriamente scatenato battaglia contro alcuni anime per i loro contenuti, mentre avrebbe dovuto prendersela con chi si ostinava a trasmetterli in fasce orarie destinate ai bambini. Per questo esiste un'associazione, l'ADAM (Associazione Difesa Anime e Manga), che si occupa proprio di contrastare il fenomeno della censura, a tutela dell'integrità artistica delle opere di animazione nipponiche. In Giappone, infatti, l'animazione è considerata, al pari della cinematografia, una forma d'espressione artistica che può veicolare messaggi d'ogni genere e tipo, destinati a fasce d'età differenziate: esistono, dunque, anime per bambini, anime per adolescenti ed anime per adulti.

Distribuzione e fansub:
Con l'avvento di internet veloce (adsl) sono nati anche in Italia i primi gruppi di appassionati che traducono e distribuiscono in rete anime non ancora importati ufficialmente applicando sottotitoli. Queste opere sono dette "fansub" parola inglese ottenuta dall'unione di fan e sub (abbreviazione di subtitles, "sottotitoli"). Il fansub, sotto il profilo giuridico, non è però un'attività legale, in quanto comporta l'utilizzo e la distribuzione di materiale audio video comunque coperto da diritto d'autore, a nulla rilevando la circostanza che si rivolga a produzioni per le quali non vi sia ancora stata acquisizione di licenza per la distribuzione nazionale: il copyright, infatti, è sempre riservato e qualunque utilizzo del materiale diverso dalla fruizione privata consentita dall'acquisto di una copia originale è appunto subordinato alla concessione della apposita licenza da parte dei detentori. Del resto, anche le operazioni alla base del fansub sono illegali, a partire da quelle di estrazione del video e dell'audio dai supporti originali al fine di diffonderli. La legge italiana sul diritto d'autore, infatti, consente solo la copia privata e non ritiene più rilevante l'assenza dello scopo di lucro, essendo sufficiente il mero profitto tratto, ad esempio, dal mancato acquisto del prodotto originale. Va detto, tuttavia, che spesso i legittimi detentori del copyright, vale a dire gli autori e, soprattutto, le case di produzione, sembrano tollerare tale attività se contenuta entro certi limiti quantitativi e qualitativi, in quanto un buon riscontro del fansub può favorire la successiva importazione ufficiale del prodotto da parte di operatori commerciali. Come detto, però, il margine di tolleranza è dato dalla qualità e quantità del fenomeno: per essere tollerato, esso non deve trasformarsi in un prodotto concorrenziale con quello ufficiale, e deve quindi mantenere standard di qualità bassi (cosa che in Italia non sembra essere stata ben compresa), e non essere diffuso massivamente.


 
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Salomon.A
view post Posted on 8/5/2011, 11:32      




Grazie Eden, ottima spiegazione. Mi serviva e l'ho trovata molto interessante.
 
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1 replies since 26/12/2006, 11:05   724 views
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