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| CITAZIONE (Anthony Saint Exupery @ 19/8/2021, 02:50) "Ne ho conosciuti diversi sinceramente e ne ho anche uno in famiglia... Mio nonno... Si diverte a commentare notizie su Facebook in maniera un po' troppo, come dire, "appassionata", esprimendo opinioni politiche anche non troppo pacate. La cosa divertente, è che quando glielo facciamo notare, lui risponde con un "embè? Io dico solo quello che penso, non posso?", quando non capisce che FORSE non sia proprio il caso di dire certe cose in un social network a cui hanno accesso tutti quanti (specie in un momento storico in cui vige il politically correct alla sua massima forma). Diciamo che per molti è un "passatempo", ma preferirei che si trovassero altro da fare che rovinare la giornata di persone che sono lì solo ad esprimere un'opinione pacata.".
Vero nella prima parte, anche io ho fatto esperienza di questo tipo di amici. Tuttavia, bisogna intendersi su cosa sia questo politicamente corretto.🥴 Una volta, si intendeva per "politically correct" che gli americani non insultassero i russi ad un convegno diplomatico, per restare sul banale. Adesso, senti dire in giro che "le donne sono fisicamente meno forti degli uomini, e' una verita' evidente", E QUINDI sono inferiori - ma chi lo nega e' politicamente corretto. Se ti metti a contestare affermazioni razziste, vieni accusato di reprimere la liberta' di espressione.🤮 O ancora,viene affermato che il femminicidio e' un'invenzione intellettuale per asservire gli uomini, cose di questo tipo... Il linguaggio a cui ho assistito e' piu' monocorde, ma spero di essermi fatta capire. 😦 Secondo me, stiamo perdendo le parole giuste da usare ...e una buona parte di esponenti politici se n'e' approfittata durante la pandemia, quando eravamo isolati e piu' fragili.
Ti parlo in quanto donna, ma la pensano come me molti uomini di mia conoscenza. Questo però è tutto un altro discorso, qui si finisce a parlare di un argomento davvero troppo ampio. Non che non sia d'accordo eh, lungi da me. Per l'appunto, il fatto che non si possa dire più nulla senza venire accusati, mi fa da un lato sorridere e dall'altro... morire dentro? Cioè, sembra quasi che stiamo tornando indietro, foraggiando una retorica basata sulla censura e sul perbenismo piuttosto che su un'uguaglianza. Emblematico il caso dei doppiatori di qualche mese fa (rapido recap: "sei di colore? Non puoi doppiare un personaggio bianco o asiatico, dev'essere per forza di colore), da cui, giustamente a mio avviso, molti professionisti del settore hanno preso le distanze con tesi del tipo "Ma se è il mio lavoro non vedo perchè non dovrei farlo. So fare bene la voce dell'asiatico anche se sono caucasico? Dov'è il problema?". E secondo me non fa una piega questo ragionamento. Il problema subentra quando le "minoranze" estremiste vogliono buttarla in caciara e fare rumore senza un vero motivo: è qui che allora le grandi case produttrici, piuttosto che "farsi rompere le scatole", decidono di ascoltare questi appelli e soddisfare i capricci di pochi ma fastidiosi individui. Però sto divagando tantissimo dal tema originale
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